Ragno violino – guida completa

Dalla metà degli anni 2010, il ragno violino ha ricevuto un’attenzione mediatica sempre crescente durante il periodo estivo, a seguito di una serie di presunti morsi che hanno suscitato preoccupazione in diverse regioni d’Italia. Sebbene si tratti di una specie nativa del bacino del Mediterraneo e, quindi, da sempre presente sul territorio italiano, la notorietà di questo ragno è aumentata ultimamente a causa dei possibili effetti del suo morso, talvolta associati a lesioni necrotizzanti e a gravi reazioni cutanee. La percezione del rischio nei confronti del ragno violino è stata ulteriormente amplificata da notizie di cronaca che hanno riportato casi di morsi ritenuti letali per alcune persone. In realtà, anche se il veleno del ragno violino è considerato di rilevanza medica, l’entità e la frequenza degli incidenti gravi sono spesso esagerate rispetto alla reale pericolosità della specie.

È quindi corretto parlare di una “emergenza ragno violino”?

In questo articolo presentiamo le caratteristiche biologiche ed ecologiche del ragno violino e discutiamo la sua rilevanza sanitaria. Questo lavoro intende fornire una guida che raccolga evidenze scientifiche sul ragno violino e si propone come una risorsa per comprenderne le caratteristiche.

 

 

Classificazione scientifica

Il ragno violino è noto nella letteratura scientifica con il nome di Loxosceles rufescens. Appartiene alla famiglia Sicariidae (latino sicarium=sicario), le cui 176 specie sono dotate di un veleno di rilevanza medica, il quale è probabilmente all’origine del nome di tale famiglia. Il ragno violino viene descritto formalmente dal medico e naturalista francese Jean-Marie Léon Dufour (1780 – 1865) nel 1820, dopo aver raccolto degli esemplari nei dintorni di Valencia, in Spagna.

Disegni di Jean-Marie Léon Dufour tratti dalla pubblicazione in cui il ragno violino (nel cerchio azzurro) è stato descritto nel 1820. Immagine presa e modificata da Dufour, 1820.

Disegni di Jean-Marie Léon Dufour tratti dalla pubblicazione in cui il ragno violino (nel cerchio azzurro) è stato descritto nel 1820. Immagine presa e modificata da Dufour, 1820.

La specie è segnalata nel nostro Paese già nel 1868 nell’opera “Araneidi italiani” pubblicata da Giovanni Canestrini e Pietro Pavesi. Nella pubblicazione, il ragno violino viene segnalato a Napoli.

 

Caratteristiche fisiche e riconoscimento

Il ragno violino è un ragno dalle medie dimensioni e raggiunge i 7-8 mm di lunghezza del corpo, che è di colorazione marrone. Le zampe sono lunghe e snelle. Il ragno violino dispone di 6 occhi, disposti in tre caratteristiche coppie. La maggior parte dei ragni ha, invece, 8 occhi.

Il nome comune di questo ragno deriva da una macchia scura situata sul cefalotorace, che ricorda vagamente la forma di un violino. Questa caratteristica è comune a tutte le specie del genere Loxosceles, che ammontano a 147, i cui rappresentanti sono noti tutti come “ragni violino”. Il nome comune della specie presente in Italia è dunque ragno violino mediterraneo. Per semplicità, nel presente articolo, continueremo a riferirci a questa specie con il nome di “ragno violino”. Sia il numero di occhi che la presenza della macchia a forma di violino sono citati come elementi utili per il riconoscimento del ragno violino. Tuttavia, questi caratteri non sono esclusivi di tale specie.

Esemplari adulti di ragno violino. La caratteristica forma di violino che conferisce il nome comune a questa specie è indicata dalla freccia. La femmina è riportata in (A), mentre il maschio in (B). Immagine presa e modificata da Nentwig et al., 2017.

Esemplari adulti di ragno violino. La caratteristica forma di violino che conferisce il nome comune a questa specie è indicata dalla freccia. La femmina è riportata in (A), mentre il maschio in (B). Immagine presa e modificata da Nentwig et al., 2017.

Esemplare di ragno violino recuperato in un appartamento a Milano. I 6 occhi sono cerchiati in (A) ed evidenziati in (B). Foto di Alessandro Alvaro.

Esemplare di ragno violino recuperato in un appartamento a Milano. I 6 occhi sono cerchiati in (A) ed evidenziati in (B). Foto di Alessandro Alvaro.

Per questo motivo, in caso di incontro con un ragno che si ritiene essere simile al ragno violino, si raccomanda di spedirlo, anche morto, ad un esperto qualificato in grado di riconoscerlo.

Distribuzione geografica

Il ragno violino si è evoluto nel bacino del Mediterraneo più di 5000 anni fa, e ha colonizzato naturalmente alcuni territori temperati dell’Asia occidentale. Il ragno violino costituisce una specie autoctona (ovvero nativa) in Portogallo, Spagna, Francia (sud del Paese), Italia, Croazia, Grecia, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Siria, Turchia, Iran, Afghanistan, Turkmenistan, Arabia Saudita (nord del Paese), Iraq (nord del Paese), Kazakistan (nord del Paese), e Uzbekistan (ovest del Paese).

Distribuzione globale del ragno violino. Immagine presa e modificata da Nentwig et al., 2017.

Distribuzione globale del ragno violino. Immagine presa e modificata da Nentwig et al., 2017.

L’areale nativo della specie è quindi delimitato a sud dai deserti africani e del Vicino Oriente, e a est dalle alte catene montuose del Tien Shan, del Pamir e del Karakorum. A partire dal proprio areale nativo, il ragno violino si è diffuso in tutti i continenti (tranne che in America del sud) sfruttando le attività umane, come ad esempio il trasporto delle merci.

Biologia, ecologia, ed habitat

Ragno violino osservato nel proprio habitat naturale, sotto una corteccia (A), e in ambito sinantropico, tra dei panni (B). Foto (A) di Eleftherios Katsillis; Foto (B) presa da aracnofilia.org.

Ragno violino osservato nel proprio habitat naturale, sotto una corteccia (A), e in ambito sinantropico, tra dei panni (B). Foto (A) di Eleftherios Katsillis; Foto (B) presa da aracnofilia.org.

Il ragno violino si può rinvenire in una grande varietà di habitat, sia selvatici che sinantropici (ovvero in associazione agli esseri umani). In natura, il ragno violino predilige ambienti di macchia mediterranea e zone simil-steppiche con vegetazione sparsa. È possibile trovarlo anche in aree montagnose, ma preferibilmente a bassa altitudine. In questi habitat, si rifugia sotto rocce, nella corteccia degli alberi e in fessure, dove può trovare riparo e un ambiente idoneo alla sua sopravvivenza. E’ invece assente nei deserti. 

In habitat di origine antropica il ragno può essere presente in frutteti, giardini, e discariche. In ambito cittadino, si può rinvenire all’interno di abitazioni, dove abita locali bui e poco disturbati quali sottotetti, cantine, solai, locali tecnici, locali adibiti allo stoccaggio della spazzatura, retro del mobilio, e fessure di muri. Inoltre può nascondersi sotto cartoni, scatole, e sotto o all’interno di indumenti e ciabatte lasciati a terra e immobili per lunghi periodi. L’utilizzo del vestiario come rifugio rappresenta il principale fattore di rischio per le morsicature, poiché il ragno morde solo se si sente minacciato o viene accidentalmente schiacciato. La maggior parte degli incidenti avviene proprio in queste circostanze, quando la persona non si accorge della sua presenza e lo comprime involontariamente.

Il ragno violino è un animale schivo, timido e per nulla aggressivo, che tende a rimanere vicino al proprio rifugio. È un aracnide notturno, che di giorno resta nascosto nel suo riparo e si rende attivo di notte per procacciarsi il cibo. Questo aspetto della biologia di tale specie è all’origine del secondo nome comune dei ragni violino, ovvero “ragni eremita” (in inglese “recluse spiders”). Il ragno violino, dunque (come del resto tutti i ragni), non cerca attivamente l’uomo per effettuare morsicature intenzionali. I ragni non sono infatti né predatori né parassiti degli esseri umani, e i morsi si verificano in circostanze eccezionali, dove il ragno percepisce un estremo pericolo per la propria sicurezza e non può né fuggire né nascondersi.

Il ragno violino è un ragno polifago, che si nutre in maniera opportunistica di diversi artropodi. Tesse una ragnatela di forma irregolare che utilizza sia come rifugio che come trappola per le proprie prede. La ragnatela consiste di uno specifico tipo di seta ed è stata definita come “appiccicosa”. Questa caratteristica rappresenta un vantaggio in quanto permette al ragno di intrappolare con maggior successo le prede, che sono presenti in basso numero negli ambienti che abita. Il ragno è anche in grado di catturare le proprie prede attivamente mentre cammina, durante la propria attività notturna. La dieta del ragno violino è stata poco studiata, ed è riportato che, in ambiente sinantropico, questo ragno si nutra di  insetti come formiche, termiti, blatte e pesciolini d’argento. Il ragno violino è in grado di rimanere immobile per lunghi periodi e può sopravvivere senza acqua o cibo per un intervallo che va da 3 a 5 mesi. Queste caratteristiche sono adattamenti all’ambiente in cui il ragno è naturalmente presente, che gli hanno inoltre permesso di colonizzare passivamente altre aree del pianeta di cui non è nativo, sopravvivendo anche a lunghi spostamenti.

In Italia, il ragno violino è presente, nelle regioni del centro-sud e nelle isole, sia in ambienti naturali che in contesti sinantropici. Nelle regioni del nord, invece, la specie non è mai stata rilevata in habitat naturali. E’ praticamente assente lungo l’arco alpino, mentre in Pianura Padana è presente solo nelle aree urbane, dove è stato verosimilmente introdotto passivamente in conseguenza dell’attività umana.

Veleno e aspetti sanitari

Precisiamo subito che non esistono casi accertati di morsi di ragno violino che abbiano provocato la morte di persone e che, nella maggior parte dei casi, i morsi di questo ragno causano effetti più lievi rispetto a quelli comunemente ed erroneamente attribuiti alla specie. In ogni caso, il veleno del ragno violino è considerato di rilevanza medica per l’uomo. Il veleno del ragno violino è caratterizzato dalla presenza di un enzima chiamato “sfingomielinasi D”, presente unicamente nei veleni dei ragni della famiglia Sicariidae e in alcuni microrganismi. Questo enzima idrolizza la sfingomielina contenuta nelle membrane cellulari, causandone la distruzione. La pelle umana è particolarmente sensibile a questo composto, e il veleno del ragno violino, una volta inoculato tramite morso, può provocare, in una piccola minoranza di casi, lesioni necrotiche cutanee e ulcerazioni. La condizione medica che caratterizza gli effetti di un morso di ragno violino è definita “loxoscelismo”.

La forma più comune di loxoscelismo è quella cutanea, mentre sono più rare le manifestazioni sistemiche che caratterizzano invece la forma di loxoscelismo più grave, detta viscerocutanea. Il morso di ragno violino è solitamente indolore. Tuttavia, nelle ore successive, il dolore emerge come uno dei primi sintomi più frequenti, spesso accompagnato da eritemi e sensazioni di prurito, bruciore e formicolio. In alcuni casi, si può assistere a necrosi e ulcerazioni nel corso delle 48-72 ore successive. Nei casi più gravi si possono manifestare anche sintomi sistemici (febbre fino a 39°, nausea, brividi, mialgia diffusa e astenia). Di norma, la ferita guarisce nell’arco di alcune settimane; tuttavia, in rari casi più gravi, la necrosi può estendersi a tessuti più profondi e richiedere interventi chirurgici minori. Possiamo affermare che la maggior parte dei morsi di ragno violino provoca, tuttavia, solo effetti lievi, come arrossamento, gonfiore e dolore nell’area interessata, accompagnati, eventualmente, da una piccola lesione cutanea che tende a rimarginarsi con difficoltà.

Progressione degli effetti di un morso verificato di ragno violino sul lato destro del tronco di una persona (indicata con numero di giorni post morso). Foto presa e modificata da Shahi et al., 2014.

Progressione degli effetti di un morso verificato di ragno violino sul lato destro del tronco di una persona (indicata con numero di giorni post morso). Foto presa e modificata da Shahi et al., 2014.

Per attribuire con certezza un morso ad un ragno violino, devono essere soddisfatti tutti i seguenti criteri:

  1. il ragno deve essere osservato mentre morde;
  2. il ragno deve essere catturato durante il morso o immediatamente dopo;
  3. il ragno deve essere identificato da un esperto qualificato;
  4. l’eventuale morso del ragno deve provocare sintomi tipicamente associati alla specie.

 

In caso di un morso accertato da parte di un ragno, è fondamentale conservare il ragno, anche se morto. Il ragno deve essere identificato da un esperto qualificato. I ragni infatti sono identificabili a livello specifico solamente da specialisti, tramite l’osservazione di caratteristiche morfologiche peculiari che differiscono tra le varie specie, come ad esempio le strutture genitali. Un’identificazione sicura a livello di specie non è possibile nemmeno con una fotografia a disposizione. E’ sempre consigliabile consultare un Centro Antiveleni, dove esperti specializzati sono pronti ad assistere la cittadinanza. Nel nord Italia, operano il Centro Antiveleni di Pavia e quello dell’ospedale Niguarda di Milano.

Il verificarsi di un quadro clinico compatibile con il loxoscelismo non è sufficiente a confermare con certezza che la causa sia un morso di ragno violino.  Diverse lesioni compatibili con gli effetti del loxoscelismo sono comuni anche ad altre condizioni mediche, come infezioni batteriche (ad esempio da Staphylococcus e Streptococcus), virali e fungine. Desideriamo inoltre sottolineare che attualmente non è disponibile sul mercato e non è utilizzato nella pratica clinica alcun test o esame dignostico in grado di accertare se un morso sia stato causato effettivamente da un ragno violino o meno.

In nessuno dei casi di decesso riportati dai media come conseguenza di un morso di ragno violino è stato rinvenuto il ragno. Inoltre, nei casi riportati dai media, mortali e non, le circostanze in cui i morsi si sarebbero ipoteticamente verificati sono difficilmente in accordo alla biologia e all’ecologia del ragno. Infatti, i morsi si sarebbero verificati, ad esempio, durante il lavoro nei campi o sotto la doccia. In una revisione condotta da Nentwig e colleghi su 112 presunti casi di morso di ragno pubblicati su riviste scientifiche, è infatti emerso che solo in 12 casi, corrispondenti all’11%, è stato possibile accertare un effettivo morso di ragno violino. Questi casi confermati presentavano sintomi di loxoscelismo, ma si sono risolti senza complicazioni nel giro di poche settimane grazie a un trattamento medico.

Possiamo quindi affermare con certezza che il ragno violino non rappresenta assolutamente un’emergenza sanitaria nel nostro Paese. La specie è storicamente presente sul territorio e i morsi con conseguenze gravi sono estremamente rari. Tuttavia, si tratta di un ragno potenzialmente pericoloso, il cui veleno è di importanza medica per gli esseri umani. In caso di ritrovamento di un ragno violino all’interno della propria abitazione, è consigliabile contattare dei professionisti di pest control.

Conclusioni

Sulla base dei dati e delle evidenze scientifiche a disposizione, alcune delle quali presentate in questo articolo, si può affermare con certezza che il ragno violino non costituisca alcuna emergenza sanitaria nel nostro Paese. Il ragno violino è originario del bacino del Mediterraneo e fa quindi parte della fauna autoctona italiana. Non si tratta, dunque, di una specie esotica o importata da aree tropicali, ma di un componente storico della fauna del nostro Paese. Non sono documentati casi accertati in cui un morso di ragno violino abbia causato la morte di una persona. In ogni caso è sempre bene non sottovalutare una sua eventuale infestazione, per ridurre al mimino i rischi (già comunque bassi come detto in precedenza) legati alla presenza del ragno violino nelle nostre abitazioni, in quanto il ragno violino dispone di un veleno di rilevanza medica.

 

Per la stesura del presente lavoro sono state utilizzate informazioni ottenute dalle seguenti fonti:

-Dufour, L. (1820c). Descriptions de cinq arachnides nouvelles. Annales Générales des Sciences Physiques 5: 198-209.

-Fischer, M.L., Vasconcellos-Neto, J., Gonzaga dos Santos Neto, L., 2006. The prey and

predators of Loxosceles intermedia mello-leitao 1934 (araneae, sicariidae).

  1. Arachnol. 34, 485e488.

-Greene, A., Breisch, N.L., Boardman, T.J., Pagac, B.B., Kunickis, E.J., Howes, R.K., & Brown, P. (2009). The Mediterranean Recluse Spider, Loxosceles rufescens (Dufour): An Abundant but Cryptic Inhabitant of Deep Infrastructure in the Washington, D.C. Area (Arachnida: Araneae: Sicariidae). American Entomologist, 55, 158-169.

Nentwig, W., Pantini, P., & Vetter, R. S. (2017). Distribution and medical aspects of Loxosceles rufescens, one of the most invasive spiders of the world (Araneae: Sicariidae). Toxicon : official journal of the International Society on Toxinology, 132, 19–28. https://doi.org/10.1016/j.toxicon.2017.04.007

-Planas, E., Saupe, E., Lima-Ribeiro, M.S., Townsend Peterson, A., Ribera, C., 2014.

Ecological niche and phylogeography elucidate complex biogeographic patterns

in Loxosceles rufescens (Araneae, Sicariidae) in the Mediterranean Basin. BMC

Evol. Biol. 14, 195.

-Shahi, M., Shahi, A., Khademi, Z., Zamani, A.R., Nakhaii, A.R., Rafinejad, J., 2014.

Loxoscelism: a case report from Bandas Abbas in south of Iran. Hormozgan

Med. J. 18, 467e473.

-World Spider Catalog Version 25.5, https://wsc.nmbe.ch/

Per approfondimenti consigliamo la lettura dei seguenti articoli: 

-Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)

https://www.izsvenezie.it/ragno-violino-come-riconoscerlo-prevenzione/

-Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione – A.N.I.D.

https://www.disinfestazione.org/le-precisazioni-di-anid-sul-ragno-violino-dopo-le-recenti-notizie-di-cronaca/

-Centro Antiveleni di Pavia

http://www-9.unipv.it/reumatologia-tossicologia/cav/index.php?c=2&op=9

-Museo Civico di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo

https://www.museoscienzebergamo.it/ricerca/ragni/il-ragno-violino/